Cosa rende buona una cintura di posizionamento? Regolazioni
Questo articolo fa seguito all’articolo già pubblicato ed intitolato “Cosa rende buona una cintura di posizionamento? Anatomia di una cintura” in quanto componente molto importante di molti sistemi di seduta in qualità di dispositivo di supporto posturale utili a completare il posizionamento in carrozzina in combinazione con il cuscino e lo schienale ed i suoi elementi di sostegno. In questo secondo articolo andremo a meglio comprendere come garantire che una cintura di posizionamento possa essere agganciata e regolata in modo ottimale per la persona in carrozzina.
Affinché una cintura o un bretellaggio di posizionamento sia efficace, è necessario che aderisca bene al corpo dell’utilizzatore, indipendentemente dagli indumenti che indossa in quel momento. Ciò significa che è indispensabile predisporre la cintura o il bretellaggio degli strumenti che consentono una regolazione sia fine che grossolana. Nelle cinture moderne, la regolazione fine avviene di solito tramite una cinghia posta vicino alla fibbia, dove è possibile eseguire piccole regolazioni in funzione del volume dei diversi indumenti indossati. La regolazione grossolana avviene al momento dell’installazione iniziale della cintura o del bretellaggio per mezzo dei suoi elementi di montaggio al telaio della carrozzina.
Regolazione fine
Le cinture di posizionamento pelvico possono essere dotate di un meccanismo per la regolazione fine agente sulla trazione che può essere singola o doppia, in cui un tratto di cintura passa attraverso la fibbia, che può essere tirata per una regolazione finale. La maggior parte delle fibbie prevede un meccanismo con trazione singola, ossia da un solo lato della fibbia, come nel caso delle chiusure a pulsante o a “scatto” (Figura 1).
Figura 1 – Supporto di posizionamento pelvico a 2 punti a trazione centrale
Alcune fibbie, come quella a sgancio laterale, consentono una regolazione a doppia trazione, con un’estensione regolabile della cintura su entrambi i lati della fibbia (Figura 2). Un grado simile di doppia regolazione è disponibile con i sistemi “a trazione posteriore” o “a trazione inversa”, in cui la regolazione è posizionata a una certa distanza dalla fibbia centrale, in cui i lembi di cintura di regolazione posizionati alle estremità più lontane, o distali, dell’imbottitura (Figura 3). Questi sistemi a doppia regolazione funzionano bene per le persone che desiderano regolare in autonomia la propria cintura, in quanto la leva inversa dei sistemi a doppia trazione per loro funziona in modo più efficiente.
Come elemento di sicurezza, è indispensabile che le cinture non slittino e non si spostino dalla loro posizione una volta regolate. La norma ISO 16840-3 prevede uno slittamento massimo di 5 mm (10 mm netti) per ciascuna parte di una cintura rispetto alla parte adiacente della cintura, sotto un carico ripetitivo. Non tutte le cinture sono conformi a questo standard. Vale la pena di verificare che le cinture utilizzate lo siano!
È molto importante assicurarsi di aver regolato la cintura in modo che sia sufficientemente tesa. Se la cintura è stata montata correttamente (vedi sotto), quando è completamente tesa, le imbottiture su ciascun lato della chiusura dovrebbero “baciarsi” l’un l’altra. Se si presenta uno spazio vuoto, è necessario stringere ulteriormente, se possibile.
Figura 2 – Supporto di posizionamento pelvico a 2 punti a doppia trazione
Figura 3 – Supporto di posizionamento pelvico a 2 punti a trazione posteriore
Punti di attacco della cintura corretti
Questo elemento del processo di regolazione è assolutamente critico. Purtroppo, esistono casi di persone in carrozzina decedute a causa del soffocamento causato dallo scivolamento al di sotto delle loro cinture di posizionamento, a volte perché le cinture sono state posizionate con un angolo di 45° sul bacino, come se si trattasse di una cintura di sicurezza per il trasporto a bordo di veicoli. Questo è il motivo per cui è stata prodotta la norma ISO/CD TS 16840-15, così da fornire indicazioni e istruzioni sul posizionamento ottimale di cinture e bretellaggi, soddisfacendo le esigenze di posizionamento di un paziente e, soprattutto, per ridurre i rischi di danni all’occupante della carrozzina. A volte lo scivolamento si verificava semplicemente perché le cinture non erano state strette a sufficienza.
Regolazione grossolana
La regolazione grossolana si effettua di solito alle estremità della cintura o del bretellaggio, dove si inseriscono nel telaio della carrozzina. Alcuni attacchi consentono regolazioni rapide, facili e precise, mentre altri consentono ancora una regolazione fine, tuttavia il processo di regolazione può rivelarsi complicato e richiedere molto tempo. Altri metodi, come gli occhielli gommini montati nella cinghia della cintura attraverso i quali viene avvitato il bullone di montaggio, non consentono di regolare la lunghezza della cinghia e, cosa preoccupante, potrebbero non superare i test ISO 16840-3, in quanto è noto che gli occhielli si strappano dalla fettuccia.
Attacco piatto triangolare con fibbia a tre barre
Un sistema che sicuramente è più impegnativo nell’installazione e richiede più tempo per essere regolato è l’attacco piatto triangolare con fermaglio a tre barre. Tuttavia, questo tipo di attacco presenta ancora una serie di indiscutibili vantaggi perché capace di occupare il minimo spazio tra il telaio e i componenti adiacenti, come le ruote. L’attacco piatto triangolare consente di far passare la cinghia di supporto attraverso l’attacco stesso. L’attacco è solitamente dotato di un foro attraverso il quale è possibile far passare un bullone per il montaggio al dispositivo di fissaggio del telaio. Se si utilizza un attacco piatto triangolare, è necessaria un fermaglio a tre barre per fissare la cinghia di supporto in posizione una volta regolata alla lunghezza della cintura selezionata. Il fermaglio a tre barre ha una conformazione a otto.
La cinghia deve essere infilata secondo le istruzioni del produttore. Ad esempio, la cinghia può essere infilata attraverso le due fessure in senso discendente, fatta passare attraverso l’attacco, fatta passare di nuovo attraverso le fessure in senso ascendente e poi (per evitare il rischio di scivolamento) di nuovo attraverso le fessure in senso discendente (vedi Figura 4).
Figura 4 – Schema del montaggio attacco triangolare piatto e della cinghia di scorrimento a tre barre
Fibbia a camma
In alternativa all’attacco triangolare e piatto e al fermaglio a tre barre, è possibile utilizzare una fibbia a camma per tenere e regolare la cinghia di supporto (Figura 5). Verificare che la fibbia a camma sia stata testata, con la cinghia da utilizzare, in conformità alla norma ISO 16840-31, per verificare che non vi siano slittamenti nelle condizioni di prova quando il morsetto è chiuso.
Figura 5 – Schema della cinghia con fibbia a camma
Morsetto di chiusura a pinza
L’installazione ideale è costituita da un attacco di un morsetto utilizzabile per trattenere e regolare la cinghia di supporto. Preferibilmente, il modello scelto sarà abbastanza sottile da adattarsi allo spazio tra il telaio della carrozzina e qualsiasi altro elemento. Dato che la cinghia viene fatta passare intorno a una barra per essere afferrata (vedi Figura 6), di solito offre una maggiore resistenza e una regolazione facilitata rispetto ad altri tipi di attacchi. Anche in questo caso, il morsetto deve essere testato, con la cinghia da utilizzare, in conformità alla norma ISO 16840-31, per verificare che non si verifichi alcuno slittamento quando il morsetto è chiuso, nelle condizioni di prova.
Figura 6 – Schema della cinghia di chiusura del morsetto con chiusura a pinza
In conclusione
Come premesso, gli aspetti da tenere in considerazione sono molteplici. Infatti, dopo aver scelto il tipo di cintura appropriato per il paziente, che si tratti di una trazione centrale, doppia o posteriore, è necessario passare al corretto posizionamento in carrozzina. Il modo in cui la cintura viene installata alla carrozzina determinerà la facilità con cui sarà possibile effettuare le regolazioni per l’individuo, sia inizialmente che in seguito, in caso di cambiamenti di taglia o di abbigliamento. La corretta esecuzione di questo esercizio relativamente semplice e la scelta di prodotti adeguatamente testati sono fondamentali per ottenere prestazioni ottimali e, soprattutto, per la sicurezza e il benessere del paziente.
Il dott. Barend ter Harr ha maturato oltre 40 anni di esperienza nel settore, con numerosi riconoscimenti mondiali, grazie alla sua formazione ed alla conoscenza del mercato della riabilitazione e degli ausili per disabili. Oltre ad un importante collaborazione nell’editoria medica, ha fatto parte del comitato per gli standard ISO sui sistemi di seduta fin dalla sua nascita nel 1998, guidando il gruppo per la definizione degli standard sull’infiammabilità pubblicati nel 2012 e 2014. Ha inoltre guidato il gruppo per la definizione degli standard ISO sulle linee guida per la mappatura delle pressioni e sta lavorando attualmente alla definizione degli standard per il posizionamento delle cinture di sicurezza e per i ganci alle carrozzine.